27 maggio, 2010

Censuriamo il palinsesto dell'ora di pranzo

Oggi ero a casa all'ora di pranzo, cosa che non mi succedeva da un secolo e mezzo. A casa mia la mia tv non funziona da anni perchè prima non avevo il decoder, poi mi hanno rimontato la libreria senza pensare all'antenna quindi ho la tv, il decoder nuovo, ma non l'antenna. Ergo, non guardo la tv quasi mai salvo per casi rari ed eccezionali, come Tutti Pazzi per Amore. E, se la guardo, ciò avviene di norma dopo le dieci di sera.

Nella mia versione "lavoro da casa perchè sono in malattia causa shock traumatico da rientro a Milano" ho acceso la tv per tirarmi su il morale mentre scrivevo un simpaticissimo articolo su una delle nuove top model finlandesi. E questa è la sintesi di ciò che ho visto in pochi, pochissimi minuti:

12:44, Raidue:Pubblicità

12:45, Italia 1. Studio Aperto sforna in sequenza:
a) servizio sull'orso innamorato che è scappato da non si sa dove e viaggia per l'Italia alla ricerca della sua orsa del cuore ( pensiero: forse occuparmi di modelle non è poi così male ogni tanto).
b) servizio sul taglio di capelli di Ilary Blasi: il caschetto lungo davanti. Un servizio istruttivo, davvero. Peccato che Ilary Blasi avesse quel taglio nel 2008 e che ora ( Vodafone adv docet) ha i capelli lunghi.
c) servizio su Michelle Hunziker: mentre corre in non so quale arena spagnola per il suo programma tedesco le scivola leggermente il corpetto.

a questo punto, sconvolta, cambio.

12:50, RaiDue: pubblicità (ancora)

12:51, Rai Uno: Claudio Lippi fa il giurato alla Prova del Cuoco. La conduttrice gli chiede un commento su non so cosa e lui risponde pronto:" Che bello che hai la gonna, è la prima volta che ti vedo con la gonna".

ricambio

12:53 Raidue: pubblicità. (Ancora?? Ma non era il servizio pubblico??)

12:53 Canale5: pubblicità

12:53, Raitre: Corrado Augias presenta un libro sull'Unità d'Italia. Con una verve marzulliana che all'1 di pomeriggio farebbe abbioccare anche i cocainomani. Grazie a Dio, c'è lo zapping.

ricambio

12:54, Italia Uno: Studio Aperto, the Revenge. Benedetta Parodi fa una torta che al confronto le torte cameo sembrano alta pasticceria. Produce un pandispagna con dentro 4 mirtilli e 5 lamponi raccontando come la scorsa volta abbia usato la teglia sbagliata. Magistrale la regia: il cameraman di campo largo inquadra sempre e comunque quello che fa i dettagli.

Il TG5 delle 13 mi sembra la mecca del giornalismo a questo punto. Flan agli asparagi di "Gusto" compreso.

Torno al lavoro, convinta di una cosa: forse il prodotto più intelligente del palinsesto dell'ora di pranzo sono i quindici matrimoni tra Ridge-Brooke; Ridge-Taylor. Per la cronaca, esce anche il cofanetto che li raccoglie tutti!!!

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20 aprile, 2010

ECONOMICAL DISEASE'S EFFECTS: CHEATING MY HAIRSTYLIST. (GLI EFFETTI DELLA CRISI ECONOMICA:TRADIRE IL MIO PARRUCCHIERE)

(Avevo pubblicato un post completamente bianco..non che fosse un segno di protesta, piuttosto di sbadataggine, credo. Ma, reinterpretandolo in chiave sociologica, credo potrebbe essere una nuova versione della comunicazione in rete..una cosa alla Nanni Moretti: tutti comunicano sul web; per evitare la massificazione delle opinioni io mi faccio furbo e non comunico un bel niente, se non un foglio bianco. Tiè)

Torniamo a quello che - probabilmente- avrei voluto dire con questo post: ho barattato il mio hairstylist Fabrizio (ho già parlato di lui, ndr), una piccola star del parrucco (pettina vari esponenti del Clan Armani) e un professionista del luxury lifestyle ( del tipo: firma una linea di prodotti bio; nel suo "hairspace"si trovano esclusivamente Vogue - Vogue Paris - Elle - Ad) con la parrucchiera della Cri, detta Sissi, che mangia la cicca e nel suo salone tiene in bella mostra una copia di Di Più-Di Tutto- Di Tutto Tivù. L'ho fatto perchè ho pensato: diamine, con questa crisi ( e avendo prenotato un viaggio di 2 settimane negli Usa col dollaro che, inesorabilmente, sale), dovrò pure tagliare su qualcosa. Non potendo risparmiare sul cinema (che già l'industria italiana cade a picco, mi son detta..poi i miei figli vedranno i film muti o i cinepanettoni), sulla palestra (i bodybuilder sono già la soluzione più economica nell'intera provincia di Milano) e sulle fughe periodiche all'outlet di Prada (strettamente ridotte a due l'anno), ho optato per i capelli: 24, 50 euro contro 100.
Risultato? Dopo un mese dalla fatidica decisione ho la frangia un po' sbilenca. Se taglio deve essere, insomma, che sia fatto per bene!!

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16 dicembre, 2009

Freccia rossa. Domani la (mia) prova del nove. Poi, stop travelling.

Finiamola con la vita on the road. Costa troppo. Le distanze si accorciano anche nel Belpaese, ebbene sì, ma il "money divide" rischia di mietere molte vittime. In che senso? Ci sarà la distinzione tra chi può prendere il treno e chi, invece, l'Italia deve girarsela a piedi.
Dopo anni di sospirata attesa eccoci al traguardo auspicato (non è proprio quello finale, ma ci siamo vicini):tra Milano e Roma c'è la superalta velocità. Da lunedì 13 dicembre. Centrale-Termini si fa in 2:59, Centrale-Tiburtina in 2:57 (è il mio treno del ritorno).
Io la proverò domani e miracolosamente ho trovato la super offerta da 48 euro. Miracolosamente e solo all'andata perchè al ritorno mi sono accontentata di pagare 76 euro. Prima erano il costo del biglietto intero, sissignore. Oggi sono la promozione. Mentre già la gente si lamenta dei ritardi ( e mentre serpeggia in me la convinzione che con il 2009 chiuderemo l'anno del pendolarismo a Roma perchè, in alternativa, dovrò esportare i miei capitali all'estero, in controtendenza con i dettami silvieschi) domani mi appresto a fare la grande prova. Da notare, però, è che a metterci tre ore è solo un treno su 3. Tutti gli altri continuano a metterci 3:30 (il buon vecchio T-Biz nel 2005 ci metteva 4 ore) ma il costo aumenta lo stesso ( anche nelle tratte che non risultano avere nessun beneficio rispetto allo scorso anno).
Nel frattempo, qualche dato interessante: l'aumento medio per tratta è del 20 per cento. Del resto, il progetto dell'alta velocità Made in Italy, poi, partito nel lontano 1992 all'epoca del risanamento Necci dell'azienda ferroviaria di casa nostra, è senza dubbio il più costoso in Europa: i chilometri di linee ad alta velocità realizzate in Italia hanno avuto un costo medio di 32 milioni al chilometro, contro i 10 pagati dai francesi (1.549 km) ed i 9 degli spagnoli (1.030 km). Per andare da Londra a Parigi il 17 gennaio, ad esempio, si impiegano tre ore e mezza (un po' di più, a dire il vero) e si spendono da 34 a 44 sterline per la tariffa base. Sono 350 km, è vero..ma si passa anche sotto la Manica. Unbelievable!

20 ottobre, 2009

Twitterati. Come gestire la miriade di input?

Mi sono iscritta a Twitter. Dopo che sono sbarcati sulla "piattaforma di instant messaging da 160 caratteri a messaggio, detto anche tweet"(così mi hanno spiegato di che cosa si tratta in poche battute) sia luxury24, il sito per cui scrivo, e Rania di Giordania, non potevo farne a meno. Dovevo esplorare la mitica galassia Twitter. Arrivando a constatare che non ne avrei capito veramente nulla. A parte le cose seguenti:
1) Twitter è il Facebook d'oltreoceano. Stringato, veloce, efficiente, utile. Non si ricontattano vecchi amori, non si organizzano pizzate di classe, ci si scambia opinioni rilevanti sui temi più svariati. Spazio per gli avverbi non ce n'è.
2) L'Italia è decisamente arretrata perchè dei miei amici, giornalisti e non, su Twitter ce ne sono due. E se questa è la futura classe dirigente nonchè manovalanza attuale, stiamo messi bene.
3) Gestire la quantità di input e informazioni che girano alla velocità della luce è un bel casino. Lo strumento si rivelerà sicuramente utile per lavorare, poi quando il Belpaese (diciamo tra sei mesi) ne verrà a conoscenza, avremo Twitter per Blackberry, Twitter per IPhone e Malgioglio che dà consigli su Twitter.
Ora vado a controllare se Malgioglio tweeta o no..

31 agosto, 2009

Happy New Year

Confesso: quest'estate ho letto il libro di Silvia Paoli, Lost in Fashion. Era un periodo buio della mia vita, lo ammetto. Ma il fatto è che io sono d'accordo con lei al cento per cento. Solo noi giornaliste di moda possiamo percepire il mondo in una certa maniera. Solo noi che dobbiamo conoscere la differenza tra rouches e djabot, tra matelassé e trapuntato e dobbiamo sapere che Dean e Dan sono gemelli mentre Dolce e Gabbana non stanno più insieme , anche se insieme vivono e lavorano. Solo noi che il mese di luglio lavoriamo al September Issue, il numero più pieno dell'intera stagione giornalistica. E a settembre partiamo con le sfilate femminili. Che riguardano la prossima primavera. Ergo, pensiamo con circa nove mesi di anticipo.
Ebbene, cara Silvia, anche per me il 31 agosto è un po' come fosse il mio capodanno personale, perchè sono ancora tarata sull'anno scolastico e non ne voglio sapere di adottare i ritmi solari. E' a settembre che decido quale sarà il mio look per l'autunno, quale sarà il mio telefilm preferito della stagione, in che palestra andrò. E' a settembre che spero ci sia qualcosa di buono dietro l'angolo, contenta che in quest'inizio d'anno ci si possa concedere ancora un weekend al mare.
Quindi buon anno gente-che-non-potete-capire..perchè anche voi, in fondo, vi comportate come se quello che sta iniziando non fosse un mese qualsiasi, ma un anno nuovo di zecca

25 agosto, 2009

Ritorno a roma in 5 monosillabi

Marta e la sua valigia, trolley bagaglio a mano per numero dieci + tre (e dico: dieci + tre) giorni di tanto sospirate vacanze, tornano a Roma. Sbarco a Fiumicino: 11:40. Approdo a via Tommasini: 14:00. Manco avessi fatto Roma-Londra. Assecondando il leggero languorino, mi avvio verso il mitico Panificio Agostini per una bella pizza bianca di benvenuto. Entro.
Sconosciuto: "A bbella, ma che stai 'annà in vacanza?"
Marta: "No"
S: "Che, stai a tornà alora?Si nno te chiedevo si me'nfilavi nella valigia'ho"
Marta:"Sì"
S: "Dar mare?"
M:"Sì"
S: "Ma cor fidanzato?"
M: "No"
S: "Ahò, che t'ha lasciato??"
M: "Sì"
S: "Ma che davero davero? Ma li mortacci de li parenti sua..ahò 'na figuraccia c'ho fatto vè? Comunque sta' a sentì: nun te merità. Bentornata Ciaoo"
Welcome back, guys

03 giugno, 2009

Being a Pr/3. Entrare dalla porta di Porta a Porta

Le pierre si fanno favori. Adorano partecipare ad eventi et similia e smaniano per uscire dall'ufficio. In gruppo, come le ragazze che vanno in bagno in due. Per questo motivo (e anche per una bieca curiosità) la settimana scorsa sono andata a Porta a Porta. Una collega fa l'ufficio stampa di un onorevole e io l'ho accompagnata nella tana dei leoni. Dicesi LA RAI. Destinazione, via Teulada. Tanto per cominciare alla Rai non avevano nemmeno i fazzoletti per asciugarsi le mani dopo essersele lavate. Avevano però un moderno asciugamani stile phon (come quello che c'è in tutti i bagni del mondo, ma non riesco a esprimermi con parole diverse, nonostante la laurea). Che non funzionava. Quindi dopo l'ingresso e la sosta al bagno, via di 'asciugaggio mani' sui jeans alla faccia dei 107 euro di canone. Per poi fare il gran debutto nei dintorni dello studio più famoso d'Italia.
Il pre Porta a Porta funziona in questo modo: ci sono una saletta sfigati calda e spoglia, dove si accomodano i giornalisti delle agenzie che si devono sorbire la puntata per poi lanciare i take; una saletta vip con aria condizionata a manetta e piccolo buffet di dolce e salato, dove si siedono gli ospiti e i loro addetti stampa. Bruno viene a fare un saluto pochi minuti prima che tutti vengano fatti accomodare nello studio candido, candidissimo. Stringe mani, dice cose, sistema dettagli. Prima, i politici vanno al trucco e parrucco. Dove ho visto David Sassoli farsi phonare il ciuffo con la spazzola rotonda, con pericolosa picchiata del suo sex appeal.
Io, spaparanzata con tanto di quotidiano su una poltroncina della saletta sfigati, vengo richiamata all'ordine tre minuti prima dell'inizio. E così mi catapulto nello studio vespiano, entrando nientepopodimeno che dalla mitica porta degli ospiti. Il prezzo da pagare per cotanto onore sono stati 90 minuti di dibattito da seguire in prima fila con cameraman per i campi stretti in agguato per circa l'80 per cento del tempo (il che significa: non puoi sbadigliare, starnutire, soffiarti il naso, mangiati le unghie, bere, guardare il cellulare, sbuffare, chiacchierare con l'amica di fianco, appisolarti). Ma sapete che vi dico? Un'entrata dalla Porta di Porta a Porta, in fondo, non ha prezzo.